La casa più costosa

The Holme, una villa londinese di 205 anni, è attualmente sul mercato per l’incredibile cifra di 250 milioni di sterline (300 milioni di dollari), il che la rende la villa più costosa del mondo.

Conosciuta come la “Casa Bianca di Regent’s Park”, The Holme dispone di 40 camere da letto, otto garage, un campo da tennis, una sauna, una biblioteca e una “grande” sala da pranzo, per un totale di 2.700 metri quadrati di superficie abitabile.

È stata costruita nel 1818, pochi anni dopo la nascita del meraviglioso parco che la ospita. È diventata una residenza privata negli anni ’80 e da allora è stata sul mercato diverse volte, raggiungendo ogni volta prezzi astronomici. Nel 1998 è stata acquistata dai reali sauditi, ma recentemente è stata pignorata assieme ad un aereo e ad un altro immobile newyorkese per estinguere un prestito di circa 180 milioni di dollari.

Nel corso del 2022 è stata invece venduta all’asta The One di Bel Air (Los Angeles, California), che con i suoi 10.000 metri quadrati è decisamente la villa più grande degli Stati Uniti d’America. Il proprietario, il produttore cinematografico Nile Niami, travolto dai debiti, ha cercato di venderla per 500 milioni di dollari già nel 2015; nel febbraio 2022 è stata messa all’asta per 295 milioni andando però venduta appena per 130 milioni.


Al di là di questi aneddoti, il mercato immobiliare mondiale è in gran fermento.

Il robusto e veloce rialzo dei tassi di interesse attuato dalle principali Banche Centrali, di dimensioni mai viste negli ultimi 30 anni, ha determinato un rincaro notevole del costo dei mutui in tutto il mondo. Ogni Paese ha le proprie tipicità, ma la richiesta di mutui sta calando in tutto il mondo. Si riduce il potere di acquisto delle famiglie. Le ricadute sul settore immobiliare sono preoccupanti: minori richieste di immobili, previsioni di calo dei prezzi di vendita (Stati Uniti) e in alcuni Paesi aumenta in modo importante il rischio di fallimento delle aziende immobiliari (Svezia).


Nonostante
i temporanei “vuoti d’aria”, il settore immobiliare è destinato a reggere l’urto e a crescere: principalmente perché la popolazione mondiale crescerà e gli edifici “vecchi” dovranno essere sostituiti. 

La crescita del settore è inoltre auspicabile, dato che rappresenta il principale driver di crescita economica di ogni paese. Rimane dunque un’ottima opportunità di investimento ed è accessibile a chiunque. Infatti è possibile approcciarlo acquistando immobili fisici o acquistando strumenti finanziari che investono nel settore (ad esempio fondi d’investimento che investono in aziende dedite alla costruzione, alla locazione e all’amministrazione), offrendo il grande vantaggio della diversificazione.

Investire nel mattone è una scelta così sbagliata? No.

Ma va fatto con consapevolezza. La casa – quella dove non si vive – molte volte è considerata come un salvagente nel caso in cui tutto dovesse andare storto…, un “porto sicuro”. Errore, va considerata un investimento come tutti gli altri.

Credo molto nella fortuna. Più lavoro sodo e più fortuna ho.

Thomas Jefferson

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