L’algoritmo che legge i pensieri

Un Chatbot è un programma per computer che simula le conversazioni umane.

I chatbot interpretano le domande degli utenti e forniscono risposte. Li troviamo sui siti web, sulle applicazioni e sui canali di messaggistica come Facebook Messenger, Twitter o Whatsapp.

ChatGPT, è il chatbot basato sull’intelligenza artificiale (IA) nato dagli investimenti di Microsoft, ed è capace di scrivere testi che sembrano scritti da un essere umano. E’ talmente bravo che è riuscito anche a superare l’esame di abilitazione alla professione medica negli Stati Uniti. Non sorprende, quindi, che abbia rapidamente attratto 100 milioni di utenti a soli due mesi dal lancio avvenuto in novembre. Oggi viene usato per scrivere racconti, articoli scientifici, barzellette, curriculum e anche per comporre musica.

Con l’arrivo del celebre software, si è tornati a guardare all’intelligenza artificiale non più solo con ammirazione e curiosità, ma anche con sospetto e persino un po’ di timore.

Le domande sono sempre le stesse:

  • quale ruolo prenderà l’intelligenza artificiale nella nostra società?

  • andrà a sostituire delle persone umane, delle categorie, delle professioni?

  • è affidabile?

  • chi è responsabile della sua correttezza?

E mentre scrittori e professori di tutto il mondo tremano, l’intelligenza artificiale sta arrivando nei posti più impensabili. Negli Stati Uniti un’intelligenza artificiale, infatti, assumerà per la prima volta il ruolo di “avvocato difensore in un tribunale: tramite un cellulare ascolterà quanto si sta discutendo nella corte per poi suggerire all’accusato che cosa dichiarare, in base alle informazioni raccolte e alla rielaborazione di queste. L’accusato quindi si difenderà da solo formalmente, ma sfrutterà le conoscenze e le capacità di analisi del software.

Non più una minaccia potenziale, ma una storia fantascientifica che ora prende forma e diventa realtà.

IBM il colosso tech americano prevede nei prossimi anni di sostituire 7.800 dipendenti nei ruoli di back office e servizio clienti.

Wallmart, altro colosso commerciale americano, ha deciso di usare l’intelligenza artificiale al posto dell’ufficio acquisti, per contrattare e concludere affari con i fornitori.

E non finisce qui. In questi giorni dall’Università del Texas è giunta la notizia che i ricercatori hanno sviluppato un GPT che traduce i pensieri umani in testo. Una specie di sistema che legge la mente umana e scrive i pensieri.

Più che il futuro è già il presente che fa paura. I timori rimangono legittimi.

La posta in gioco è sempre più elevata. Anche se il futuro è tutto da scrivere, con tutta probabilità l’IA è sul punto di provocare una serie di cambiamenti epocali. Ci vorrà sicuramente tempo. Mi vengono in mente quattro esempi attuali:

  1. Amazon ha iniziato a utilizzare un robot, chiamato Sparrow, in grado di sollevare i prodotti e metterli nei carrelli;

  2. Negli Stati Uniti vi sono due società, Waymo e Cruise, che offrono servizi di robo-taxi;

  3. Google Wing sta sperimentando la consegna di prodotti usando i droni in Australia, Finlandia, Irlanda a Texas;

  4. Google RT-1. Andate a guardarvi in YouTube il video di 8 minuti dedicato a questo robot dotato di un solo braccio, addestrato a svolgere ben 700 lavori. Sembra che i risultati siano ottimi.

 

La vita è molto creativa e può sorprenderti in ogni momento. Tieniti sempre pronto.

Dr. Joe Dispenza

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