Il rubino dei record

L’indice che monitora il rendimento dei beni da collezione, il Knight Frank Luxury Investment Index (KFLII), è cresciuto del 16% nel 2022, superando l’inflazione e battendo – in media – le forme di investimento tradizionali, come titoli di stato, obbligazioni, oro e azioni. 

La categoria più redditizia è stata l’arte, con un aumento di ben il 29%. 

Ottima la performance anche delle auto d’epoca, le cui quotazioni in asta sono aumentate del 25%: il risultato migliore degli ultimi nove anni. Vi ha contribuito una Mercedes-Benz Uhlenhaut Coupé (foto), ceduta in una trattativa privata nel maggio 2022 dal Museo Mercedes di Stoccarda per 143 milioni di dollari. Si tratta del record assoluto di prezzo per un’auto classica. Viene dunque polverizzato il record stabilito dalla Ferrari 250 GTO venduta per 46,5 milioni di euro nell’agosto 2018 (ne parlai in una mia “curiosità” il 22 marzo 2019). 

Gli orologi restano sul podio, al terzo posto, registrando un +18%. A guidare il mercato restano pochi modelli: il Nautilus di Patek Philippe, il Royal Oak di Audemars Piguet, il Daytona di Rolex. 

Solo al decimo posto le pietre preziose. Una in particolare sta facendo il giro del mondo in questi giorni. Si tratta di un rubino, si chiama Estrela de Fura, stella di Fura in portoghese. Estratto nel settembre dello scorso anno in Mozambico, non solo è estremamente raro per qualità e colore, ma è anche – con il peso di 101 carati – il più grande “gem quality” mai scoperto. Dopo essere stato trasformato in una pietra del peso di 55,22 carati dall’abile mano di artigiani verrà battuto all’asta da Sotheby’s a New York l’8 giugno prossimo e si appresta a surclassare il record di prezzo di 30 milioni di dollari battuto all’asta da Sotheby’s a Ginevra nel 2015 da un rubino di origine birmana di soli – si fa per dire – 25,29 carati. 

L’indice Knight Frank, di cui avevo già parlato in una mia “curiosità” il 9 maggio 2019, funziona come un benchmark per capire i trend di mercato e registrare quali sono gli asset che “tirano” di più. Il suo andamento, e l’andamento nel tempo dei singoli settori che lo compongono, conferma ancora una volta quanto sia importante diversificare, qualsiasi investimento si faccia.

L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti!

Paperon De Paperoni

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