Nel 1964 Vittorio De Sica dirige Marcello Mastroianni e Sophia Loren in “Matrimonio all’italiana”. Fu un successo internazionale. I personaggi del film sono oggi più vivi che mai. Non hanno risentito del passare del tempo, dei mutamenti della nostra società. Così come sono sempre gli stessi i costumi, le debolezze, i vizi e le incurie di noi italiani.
In questi giorni sotto gli occhi del mondo intero sono i vizi e i difetti dei nostri vicini svizzeri.
Prologo. 2010: crisi dell’euro. I mutui subprime americani causano inimmaginabili perdite alle banche europee e per salvarle ogni Stato si indebita in maniera mai vista prima. Però in Grecia il debito diventa insostenibile e il Paese precipita in una drammatica crisi bancaria. Le strade della Grecia si riempiono di cittadini in protesta mentre le banche europee calmano i risparmiatori in preda al panico.
2023. Tredici anni dopo dagli Stati Uniti arriva una nuova burrasca. Si chiama Silicon Valley Bank.
Di nuovo si risveglia la paura nei mercati. In Europa si spera che tredici anni di cure abbiano rafforzato le banche, abbiano predisposto una corazza per reagire alle crisi. Ed effettivamente è così: le banche dell’Unione Europea potenzialmente sono più liquide e più solide di quelle americane. Almeno quegli istituti definiti “di rilevanza sistemica” che sono super-controllati.
Attenzione, ho detto “banche dell’Unione Europea”, ed infatti quella che non ha retto alla tormenta di oltreoceano è la reputazione svizzera. Domenica 19 marzo il governo Svizzero obbliga UBS ad acquistare Credit Suisse per evitarne il fallimento e il conseguente collasso del sistema bancario svizzero.
Credit Suisse, complice la vicinanza geografica, è sempre è stata uno delle preferite dagli italiani desiderosi di esportare capitali oltre frontiera. Ricordo che nel 2017 la Guardia di Finanza ottenne dalla banca svizzera il nome di 13.000 italiani accusati di evasione fiscale.
La traballante situazione svizzera era ben nota a tutti. Già dal 2008 la solidità del sistema finanziario svizzero stava perdendo smalto, la cattiva gestione si è trascinata per 15 anni:
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UBS ha subito nel tempo una pesantissima ristrutturazione e ridimensionato le sue attività a seguito di scandali e perdite che l’avevano portata ad un passo dal collasso;
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BNS, Banca Nazionale Svizzera, ha chiuso il 2022 con addirittura 134 miliardi di euro di perdita, mai successo in quasi 120 anni di storia;
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Credit Suisse nel 2022 chiude il bilancio con la perdita monstre di 7,5 miliardi di euro.
Fra le cause più recenti del disastro di Credit Suisse cito: il riciclaggio di denaro proveniente da traffici illeciti, il caso di corruzione in Mozambico e le perdite miliardarie rivenienti da corposi investimenti scellerati in due società finanziarie poi fallite (Archegos e Greensill).
Gli ultimi mesi sono stati infatti i più tristi, la fine ingloriosa di un blasone.
A Febbraio 2022 il software della banca è stato violato e i segreti di 30.000 conti correnti sono stati diffusi a 150 giornalisti in tutto il mondo, in Italia a “La Stampa”, dando inizio all’inchiesta chiamata “Suisse Secrets”. Poi il cambio del management, la fuga dei depositanti ed infine il salvagente offerto dall’Arabia Saudita.
Epilogo. Lunedì 20 marzo Yannis Stournaras, governatore della Banca Nazionale Greca e membro del Consiglio della Banca Centrale Europea prende le distanze da quanto sta accadendo e dichiara ai media che l’esposizione del suo Paese verso il Credit Suisse è prossima allo zero. Dopo tredici anni, ironia della sorte, la porta dell’inferno non è più attraversata dalla Grecia, ma dalla Svizzera.
Gli insegnamenti sono due:
1) fatte salve le due eccezioni elvetiche, il settore bancario dovrebbe rimanere in salute: il condizionale è d’obbligo ovviamente.
2) la perfezione non esiste. Consapevoli di ciò, noi risparmiatori dobbiamo proteggere i nostri capitali, evitando pericolose concentrazioni in azioni e obbligazioni di un solo paese, e impiegandoli diversificando globalmente, in strumenti finanziari gestiti come ad esempio i fondi d’investimento, e tra questi scegliendo quelli migliori.
“L’oro è mio.”
Rasputin