L’8 aprile del 1973 a Mougins, un villaggio medioevale nell’ entroterra di Cannes, morì Pablo Picasso.
Nato a Malaga nel 1881, era figlio di un maestro di disegno ed era stato una specie di ragazzo prodigio alla scuola d’arte di Barcellona.
La Provenza e la Costa Azzurra l’hanno sempre affascinato. Nel 1958 si trasferisce a Vauvenargues, in un Castello del XIII secolo a pochi chilometri da Aix-en-Provence, vicina alla Montaigne Sainte-Victoire dipinta da Cezanne. Picasso annunciò l’acquisto del castello al suo gallerista dicendogli: “Ho comprato la Sainte-Victoire, quella vera!”
Il 50’ anniversario della morte del maestro spagnolo, celebrato nel mondo intero per tutto il 2023, è l’occasione per ammirare le sue opere nelle grandi mostre che lo celebrano. Si contano ben 42 esposizioni maggiori.
Spesso le persone cercano e apprezzano nella pittura che essa rappresenti le cose così come sono. Ma qualcuno si è mai lamentato del fatto che Topolino di Walt Disney non sembri un topo vero?
Allo stesso modo quando guardiamo un quadro dobbiamo sempre chiederci se l’artista non abbia avuto le sue buone ragioni per cambiare l’aspetto di quello che ha visto.
Guardando un suo quadro penso proprio che Picasso a 50 anni dalla sua morte ancora ci insegna a guardare il mondo.
“I bambini, a volte, credono che le stelle debbano essere a forma di stella, per quanto in realtà non lo siano affatto.”
Ernest Gombrich