Da uomo a donna: il valore della parità di genere

1908 Londra. Riformulando le parole del sermone con cui il vescovo della Pennsylvenia si rivolse agli atleti americani, il barone de Coubertin creò il motto olimpico: “La cosa più importante non è vincere, ma partecipare…”.

1928 Amsterdam. Per la prima volta fu permesso alle donne di gareggiare nell’atletica e nella ginnastica. Ma il barone fece calare il gelo nello stadio olimpico quando nel suo discorso di apertura, disse: “Io rimango contrario alla partecipazione delle donne ai Giochi Olimpici. E’ contro la mia volontà che esse sono state ammesse a un numero sempre crescente di prove”. La posizione di de Coubertin fu appoggiata da Papa Pio XI.

A quasi 100 anni di distanza, anche se le cose si muovono, non hanno ancora cominciato a scorrere come dovrebbero. Ad esempio negli Stati Uniti le lavoratrici donne rappresentano ben il 47% della forza lavoro, ma solo il 6% ricoprono il ruolo di amministratore delegato. Considerando questi numeri, viene da chiedersi se davvero ci sono stati dei progressi.

Che il sistema funziona male lo si vede subito dallo squilibrio delle retribuzioni tra donne e uomini. Le donne guadagnano meno degli uomini nella maggior parte dei Paesi. Nell’Unione Europea guadagnano in media 86 dollari per ogni 100 guadagnati dagli uomini, negli USA ancora meno, 83.

Le Nazioni Unite hanno definito l’uguaglianza di genere non solo un diritto umano fondamentale, ma anche un requisito necessario per costruire un mondo pacifico, prospero e sostenibile.

Alla fine del 2022 il Parlamento europeo ha imposto a tutte le società quotate in UE di avere un minimo di 40% di donne nei loro consigli di amministrazione o almeno un terzo di donne in funzioni amministrative entro il 2026 (cd quote rosa).

C’è ancora molta strada da fare. Tutto questo è promettente, ma è troppo poco. Il ruolo cruciale va ricercato nell’educazione. Nel lungo periodo, infatti, sono l’accesso alla formazione e la diffusione delle conoscenze a ridurre le disuguaglianze.

Ma qualcosa possiamo farlo anche noi investitori. Esistono delle soluzioni di investimento che promuovono le società che si impegnano per eliminare le disuguaglianze e che cercano di sfruttare appieno il potere delle donne.

Il talento è distribuito casualmente, non le opportunità.

Thomas Piketty

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