L’Aquila è allunata!

Vedo forme stranissime: alcune angolose, altre sferiche!”

È il 20 luglio 1969 e queste le prime parole dell’astronauta Neil Armstrong che alle 4 e 57 ora italiana aveva messo piede sulla luna.

Ma che ci fa un astronave sulla Luna e come ci è arrivata?

Neil Armstrong, Edwin Aldrin (detto Buzz) e Michael Collins, tutti classe 1930, preparati per tre anni da cinquemila insegnanti il 16 luglio 1969 partono per una delle più grandi avventure dell’uomo.

Quel giorno un milione di persone è a Cape Kennedy per assistere al decollo della nave spaziale Saturno-Apollo 11.

Alta quanto un grattacielo di 36 piani, per potersi staccare dal suolo sviluppa alla partenza una velocità di 39 mila chilometri all’ora e in tutto il viaggio consuma tanto carburante quanto ne serve ad un auto per fare 725 volte il giro del mondo.

Ma quanto è distante la Luna? La luna è grande circa 1/49 della Terra e dista da questa mediamente 384.410 km. In automobile a 90 km allora ci vorrebbero 179 giorni, l’Apollo impiego 4 giorni e 14 ore.

Domenica 20 luglio l’Apollo 11 è in orbita intorno alla Luna. Si stacca il Lem (modulo lunare, chiamato in codice Aquila (Eagle)) che porta Armstrong e Aldrin sul suolo lunare.

Scafandro compreso i due astronauti pesano oltre 170 chili, ma li è come se ne pesassero 30 perché la gravità lunare è circa un sesto di quella terrestre. La temperatura lunare? Minima -120 e massima +120.

Il momento più critico? Per accendere i razzi dell’Aquila è stata studiata una miscela che deve accendersi in assenza di ossigeno, funzionerà? Tutto funziona e comincia la fase del ritorno!


Ho già trattato il tema della Space Economy, l’ultima volta nel luglio 2022. Quello che però ancora sfugge ai più è che la Space Economy non è solo Turismo Spaziale. Essa ricopre, già oggi, un ruolo sempre più centrale nella nostra quotidianità.

La Space Economy è “decollata”.

E voglio ricordare che l’Italia vanta un’eccezionale tradizione nel campo delle tecnologie aerospaziali nata nell’immediato dopoguerra. Nel 1964 siamo stati il terzo Paese, dopo Stati Uniti e Unione Sovietica, a lanciare nello Spazio un nostro satellite. Grazie a questa tradizione oggi l’industria aerospaziale italiana è tra le più avanzate al mondo. Parliamo di meno di 500 imprese, di cui il 90% sono microimprese, cento delle quali nel Nord Est.

E il mondo della finanza non poteva stare alla finestra. E per fortuna non serve andare nello spazio per investirci e trarne beneficio. Sono infatti disponibili fondi comuni di investimento ed Etf per investirvi, delegando ovviamente la gestione ad esperti.

Solo la ricerca dell’impossibile può condurre a ciò che è realizzabile”

Vincent van Gogh

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