Umani, fin troppo umani. I produttori petroliferi e minerari da anni condannati al martirio sotto la pressione dell’attivismo green, riscoprono invece il loro strapotere.
Perché tutto ciò che tocchiamo, tutto ciò che è in grado di creare e far circolare elettricità e quindi informazioni ha bisogno di materie prime.
Se l’acqua era la materia prima utilizzata per generare elettricità nella prima rivoluzione industriale, oggi l’elettricità è la materia prima usata nelle “fabbriche dell’IA” (intelligenza artificiale).
La transizione green scopre ora le sue carte: senza miniere, nulla è possibile!
E nel frattempo i prezzi salgono. Il rame è riuscito a sfondare la soglia critica dei 10.000 dollari per tonnellata. L’enorme consumo che ne viene fatto, le ultime sanzioni contro Mosca, le scorte in diminuzione e non ultimo la speculazione sono gli artefici del rally del metallo rosso.
La maggior parte della domanda di rame proviene tradizionalmente dal settore edile, ma il rame serve a tutto, dai cavi ai veicoli elettrici. Stupisce scoprire che molti veicoli elettrici consumano quattro volte più metalli e minerali dei veicoli tradizionali.
Alla COP28, i Paesi si sono impegnati ad “abbandonare” i combustibili fossili, a triplicare le energie rinnovabili e l’installazione del nucleare e a raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030.
Secondo l’Energy Transitions Commission per raggiungere questi obiettivi sarà necessario aumentare di 15 volte la potenza eolica attuale, di 25 volte quella solare, di 60 volte il numero di veicoli elettrici.
Entro il 2030 la domanda di rame e nichel potrebbe aumentare del 50-70%, quella di cobalto e neodimio del 150%, e quella di grafite e litio del 600%. Aggiungendo alluminio e acciaio l’International Energy Agency prevede che serviranno annualmente oltre 6,5 miliardi di tonnellate di “metalli verdi”.
Tutti vogliono più metalli. Negli ultimi mesi il Regno Unito ha firmato un accordo con lo Zambia, il Giappone con la Namibia, l’Unione Europea con il Cile e gli Stati Uniti stanno trattando con il Cile. Questa corsa internazionale ha un unico obiettivo: ottenere i minerali necessari per la transazione green.
Come evitare la crisi dei metalli verdi? Si può pensare ad esempio al riciclo o a tecnologie più efficienti per estrarre questi minerali?
Nel campo dei fondi di investimento esistono alcune soluzioni, e penso ad una nello specifico di ROBECO che investe nell’innovazione lungo tutta la catena del valore: materiali avanzati, tecnologie di produzione e di processo più pulite (meno inquinanti).
Con quest’ultima soluzione ogni risparmiatore interessato, può al tempo stesso raggiungere un obiettivo finanziario (rendimento) e un obiettivo sostenibile (sostegno alla transazione green).
Se sono riuscito ad incuriosirvi chiamatemi per approfondire.
“Non è quello che diciamo o pensiamo che ci definisce, ma quello che facciamo. ”
Jane Austen