1) Le donne detengono il 33% della ricchezza finanziaria mondiale…
La ricchezza si sta spostando e sta diventando sempre più femminile. Bank of America ha pubblicato un report in cui mostra che già oggi le donne detengono il 33% dei 255 mila miliardi di ricchezza finanziaria mondiale (escluso quindi gli investimenti non finanziari, come immobili, arte, gioielli, auto d’epoca e vino) e questo dato tenderà ad accrescersi perché le donne nel prossimo decennio saranno le maggiori destinatarie di lasciti ereditari. Stupisce la crescita della ricchezza delle donne asiatiche che hanno già superato quelle europee e il peso delle donne britanniche che si stima controlleranno entro il 2025 ben il 60% della ricchezza nel proprio Paese.
…eppure le banche italiane prestano agli uomini il doppio dei soldi che alle donne.
È quanto emerso da una ricerca della Fabi (sindacato) secondo cui su un totale di 474 miliardi di finanziamenti concessi alle famiglie, 164 miliardi è stato erogato agli uomini, 95 miliardi alle donne e 216 miliardi si riferiscono a finanziamenti cointestati.
Le ragioni di questa disparità di genere sono sempre le stesse: numero di donne occupate più basso, stipendi inferiori, minori garanzie da offrire. Ed il Veneto è una delle Regioni con il dato peggiore.
2) I francesi sono una delle nazioni più orgogliose delle loro eccellenze agricole…
…eppure il gruppo francese LVMH esporta più di tutto il settore agricolo.
Secondo un’analisi del Financial Times nel 2023 il valore delle esportazioni del gruppo del lusso più grande al mondo, fondato e presieduto tutt’ora da Bernard Arnault, non a caso l’uomo più ricco di Francia, supera di gran lunga le esportazioni del settore agricolo.
I 70 marchi del gruppo, si va dalla moda al vino, dai profumi ai gioielli e agli orologi, hanno esportato 23,5 miliardi di euro. Quasi il 33% in più di tutti i prodotti agricoli. Borse e profumi hanno superato vini e formaggi!
3) Il debito pubblico italiano è quasi il 50% in più rispetto alla crisi del 2011…
…eppure i nostri BTP vanno a ruba.
Durante la crisi dei debiti sovrani del 2011 il rapporto debito-PIL era pari a 120% e il nostro debito pubblico era di 2.000 miliardi di euro: lo spread (il differenziale con il più solido titolo di stato tedesco) era drammaticamente salito oltre 5%, i prezzi dei BTP erano crollati vertiginosamente e le aste pubbliche venivano disertate o addirittura cancellate.
Oggi, che il debito pubblico ha raggiunto quasi i 2.900 miliardi e il rapporto debito-PIL è al 140%, inspiegabilmente lo spread è a 1,40% e i nostri BTP vanno a ruba!
Il Sole 24 Ore parla di un debito pubblico sempre più in mano alle famiglie italiane e agli investitori esteri. E’ questo il sogno del Tesoro italiano?
Il MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) ha da tempo moltiplicato gli sforzi per ottenere un risultato simile. Essendo l’Italia un Paese fortemente indebitato è dovuto ricorrere a tecniche di comunicazione un tempo impensabili. Ovviamente la pubblicità omette, deliberatamente e in barba alle severe norme italiane, di parlare di rischi per i sottoscrittori.
In particolare lo spot della crociera è stato pesantemente criticato in quanto è un tipico esempio di diseducazione finanziaria.
“Non andare mai sulla strada tracciata, perché conduce unicamente dove gli altri sono già stati”
Alexander Graham Bell