Arriva in Cina, almeno per ora, il cane robot di Xiaomi.
Il primo modello è stato presentato nel 2021 e il secondo modello ad agosto dello scorso anno. CyberDog2 è un cane robot, ispirato ad un doberman, venduto al prezzo di 1.600 euro e destinato a tenere compagnia alle persone.
Diversamente dai robot simili visti fin ora, non nasce né per motivi industriali, né per motivi militari. E’ al 100% un animale da compagnia, meccanico e digitale. Può correre fino a 11,5 chilometri orari e portare pesi fino a 3 kg. Può fare capriole all’indietro e ha la possibilità di rialzarsi dopo una caduta. Ha 6 microfoni per captare i comandi del padrone, che viene riconosciuto dal volto.
Siamo appena all’inizio?
Per il momento noi italiani siamo invece affezionati agli animali in carne ed ossa. Secondo Assalzoo, sono 65 milioni gli animali domestici ospitati dalle famiglie italiane. Il gatto è l’animale a quattro zampe più diffuso, ce ne sono circa 10 milioni. I cani sono invece circa 9 milioni e di questi il 31% è stato adottato in un canile.
Secondo un sondaggio Bva-Doxa la metà degli italiani che ha scelto di avere un animale domestico lo ha fatto per avere compagnia e quindi per far sentire meno soli i membri della famiglia. Gli intervistati ritengono che l’animale di famiglia li faccia stare meglio, perché riduce lo stress e regala momenti di conforto.
La pet economy.
Gli animali domestici sono diventati a pieno titolo componenti della famiglia che li ospita. Attorno a loro si è sviluppata quella che ormai viene chiamata “pet economy”, la filiera di prodotti e servizi dedicati agli animali domestici.
Questi alcuni dati del nostro Paese:
– 37% delle famiglie italiane porta con se in vacanza il proprio animale domestico; tre italiani su dieci lo affidano alle pensioni;
– 380 milioni di euro è il mercato delle polizze assicurative per gli animali;
– 3,6 miliardi di euro l’incasso del comparto cibo per animali nel 2023, più del doppio di quindici anni fa;
– 83,9% all’interno della spesa per la cura degli animali è il peso della voce cibo;
– ogni 4-6 mesi i proprietari di cani li portano dal veterinario; una o due volte l’anno i proprietari di gatti.
La pet economy non conosce crisi. Nell’anno in cui, a causa dell’inflazione, le vendite dei beni di largo consumo sono in generale rallentate, le vendite di prodotti destinati alla cura degli animali sono aumentate. Gli italiani, insomma, per i loro amici a quattro zampe non badano a spese. Crocchette, buste, scatolette, ciotole
Un fondo ad hoc per investire nella pet economy.
Già nel luglio 2019 e nel 2021 segnalavo il crescente interesse mondiale per questo settore di investimento. In particolare, accennavo all’unico fondo d’investimento sul tema: Allianz Pet&Animal Wellbeing. Fondo che in questi 5 anni ha avuto un rendimento superiore al 48%.
“Difficile vedere un gatto nero in una stanza buia, soprattutto se il gatto non c’è.”
PROVERBIO CINESE