Le farmacie sono di più degli sportelli bancari

Il terremoto. Una ecatombe. Negli ultimi 10 anni solo in Italia sono spariti la bellezza di 266 Istituti di Credito; sono state chiuse oltre 10.126 filiali o sportelli bancari, e sono usciti dal sistema addirittura 47.121 bancari.

Questi sono i numeri di una mia “curiosità” che scrissi nel giugno del 2021.

A distanza di tre anni leggendo un articolo de “Il Sole 24 Ore” ecco la sorpresa: “Nel 2024 le farmacie supereranno per numero gli sportelli bancari”.

Una rivoluzione. Il principale punto di riferimento delle comunità non è più lo sportello bancario, bensì la farmacia.

Già nel 2022 i dati dell’ABI (l’associazione delle banche) e di Federfarma (l’associazione delle farmacie) contavano 20.985 sportelli bancari e 19.973 farmacie, i primi in calo del 36% rispetto al decennio precedente, le seconde invece in aumento del 11%.

A fine 2023 la forbice si è ancora ridotta: 20.442 sportelli bancari e 20.100 farmacie. Quest’anno ci sarà il sorpasso delle farmacie?

E’ evidente che la presenza bancaria è diversa nelle varie aree del nostro Paese. Infatti gli sportelli bancari sono più diffusi nelle regioni con più spiccata vocazione industriale perché sono di supporto all’attività economica.

Di contro le farmacie sono diffuse in modo più capillare. Senza ovviamente snaturare la loro mission stanno ampliando il proprio ruolo.

I principali motivi:

– il rapporto tra banca e dipendenti, tra banca e clienti, tra dipendenti della banca e clienti, non è più quello di un tempo.

– il credito non è più erogato solamente dalle banche.

la gestione del risparmio è sempre più specialistica.

Negli Stati Uniti il 90% della ricchezza delle famiglie è gestita da consulenti finanziari iscritti ad un albo, mentre solo il rimanente 10% è affidato alle banche “generaliste”.

Insomma, la strada è segnata e indietro non si torna.

Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare

ERACLITO DI EFESO.  Filosofo greco presocratico (“panta rei”). Raffaello lo ritrae con le fattezze di Michelangelo Buonarroti ne “La scuola di Atene”

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