In Austria un crack immobiliare fa tremare le banche europee.

Potrebbe trasformarsi nel più grande crack immobiliare in Europa dalla crisi finanziaria del 2008 e il più grosso crack aziendale dai tempi della Parmalat.

Il caro mutui, l’impennata dei costi di costruzione e la crisi immobiliare in Germania hanno messo in ginocchio SIGNA, l’impero del famoso immobiliarista austriaco Rene Beko che il 29 novembre ha “portato i libri in tribunale”. Si tratta di un colosso immobiliare sconosciuto a molti, ma proprietario di palazzi e grandi magazzini in Europa e nel mondo. E’ già stata definita “la Lehman Brothers d’Europa”.

Si parla di un fallimento da oltre 27 miliardi di euro, che riguarda Austria, Germania, Svizzera, Nord Italia e Gran Bretagna. Un “debito monstre” la cui fetta più consistente è nei confronti delle banche, una delle “vittime” è ancora una volta Unicredit

Secondo Bloomberg tra i principali creditori dell’azienda insolvente figurano il gruppo austriaco Raiffeisen, che è diffuso anche in Italia, ed Unicredit. Quest’ultima per ora non rilascia dichiarazioni in merito. Ma un pò tutto il gotha delle banche europee è stato coinvolto. Non proprio il più bel regalo di Natale che le banche si aspettassero.

Considerato un mago dell’immobiliare, il giovanissimo Rene Beko è nato ad Innsbruck ed ha ottenuto presto il successo internazionale, diventando co-titolare dell’iconico Chrysler Building di New York. In Italia investe nell’aeroporto di Bolzano e acquista il famoso hotel Bauer a Venezia, che è oggi in corso di ristrutturazione. In Austria era una celebrità nazionale.

Il 2023 si avvia a conclusione con i mercati azionari in discreta ripresa, dopo la debacle del 2022. Non tutte le aziende e non tutti i settori sono andati allo stesso modo. Ne è un esempio proprio l’immobiliare che – considerato “bene rifugio” ha visto altri due giganteschi fallimenti: Evergrande in Cina e WeWork negli Stati Uniti.

Ai risparmiatori che vogliono tutelare e far crescere i loro patrimoni suggerisco ancora una volta di evitare il “fai da te”, e quindi l’acquisto di singoli titoli in autonomia, e di investire diversificando mediante strumenti finanziari gestiti da accreditate società internazionali di gestione del risparmio.

Ma poi, esistono ancora i “beni rifugio”?

1) La casa diventa verde per forza di legge. Stabilito che le costruzioni emettono più CO” (17%) dei trasporti (16%) il piano UE per l’efficienza energetica ha stabilito che le case più inquinanti da classe G a F verranno sanzionate. Obiettivo: emissioni zero!

2) Dal 1’ gennaio 2023 in Francia è vietato dare in affitto abitazioni classificate “F” e “G” nelle aree urbane;

3) La forbice di prezzo tra abitazioni nuove ed esistenti è sempre più grande, con l’eccezione di Milano e di pochissimi altri luoghi di particolare pregio;

4) Dopo il picco raggiunto nel 2021 i prezzi delle case sono previsti in forte calo e i tempi di vendita in forte crescita;

5) Crescono le rate del mutuo ed aumentano le imposte sulla casa;

6) Il super-bonus oltre ad un “buco” statale stimato in 250 miliardi di euro ha aumentato l’indice dei prezzari edili regionali mediamente del +80% in 4 anni;

7) L’Italia investe nelle tecnologie Smart Home un quarto rispetto agli altri Paesi europei, l’Europa ci chiede di metterci in pari quanto prima.

“Non pensiamo quasi mai a ciò che abbiamo, ma sempre a ciò che non abbiamo

Arthur Schopenauer

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