Hypercar

Che Ferrari fosse tornata alla 24 Ore di Le Mans per vincere era indubbio ma pochissimi speravano in un exploit al primo tentativo. Nella centesima edizione della gara di durata più nota al mondo la Ferrari 499P #51 ha portato a Maranello una delle vittorie più sofferte e inaspettate della sua storia.

La Ferrari 499P è una Hypercar. La scuderia di Maranello, sulla scia della vittoria alla 24 Ore di Le Mans, avrebbe in progetto il lancio di tre hypercar su base 499P.

Nel 2022 in Italia sembra siano state acquistate 122 Hypercar, veri e propri gioielli di alta ingegneria. Estetica, potenza e tecnologia all’avanguardia, parliamo di vetture capaci di raggiungere numeri da capogiro, sfiorando, e talvolta superando, i 400 km/h.

Questo tipo di auto rappresentano una piccolissima nicchia del settore auto. Ai primi tre posti della classifica si sono piazzate le case italiane:

  • Ferrari F90, prodotta in due modelli e con un motore che arriva ad una potenza di 1.000 cavalli: 65 sono stati gli “aggiudicatari”;

  • Lamborghini Aventador, con 29 esemplari venduti;

  • Ferrari Monza SP, con sole 6 vetture consegnate.

Negli ultimi tempi la Rossa di Maranello sta facendo molto discutere di sé anche nel mondo della finanza perché il suo valore di mercato è oggi di 56 miliardi di euro e ha superato quello di Stellantis – la casa madre – che è pari a circa 52 miliardi. Non stiamo parlando certo di valori tipici del settore auto, ma del settore lusso: ad esempio il rapporto “prezzo/utili” è pari a 53 ( per Stellantis è 3).


Ferrari, al momento della quotazione alla Borsa di New York nell’ottobre 2015, aveva un valore di mercato di soli 9 miliardi di euro: in quasi otto anni ha regalato ai suoi azionisti una rivalutazione complessiva di oltre il 500%.

Anche se le prospettive di sviluppo sono elevate gli investitori si chiedono ovviamente se la quotazione in Borsa possa continuare imperturbabile.

Una risposta non esiste.

Per esperienza, suggerisco come sempre di diversificare, investendo su strumenti gestiti come ad esempio i fondi, che acquistano non solamente Ferrari, ma anche altri celebri marchi del lusso. L’esempio oggi migliore è rappresentato dal Fondo GAM Luxury Brands, che gestisce un patrimonio per quasi 700 milioni di euro, allocato in 35 titoli azionari di altrettante aziende attive nel settore del lusso.

Da un paio d’anni, con le mie “Curiosità”, segnalo il crescente interesse mondiale per questo settore “old economy”, che tuttavia ha elevate potenzialità di crescita.

Penso che il lusso non tramonterà mai, nulla può battere i desideri e i sogni.

Il desiderio di cose belle e il desiderio di mostrarle agli altri per rimarcare il proprio status sociale sono vecchi quanto il mondo. Ed infatti i maggiori acquirenti di beni di lusso sono le persone ricche, ed ovviamente ce be Paesi più ricchi: Stati Uniti, Giappone, Cina.

Il lusso è una necessità che inizia quando la necessità finisce.”

Coco Chanel

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