La moda del caffè arriva in Italia da Istanbul dove nel 1554 apre la prima caffetteria.
A Venezia apre la prima bottega nel 1683 e il secolo successivo il Caffè Florian, il Quadri e il Lavena, che si distinguevano per la preparazione del caffè alla maniera turca.
Come ho già scritto nella mia Curiosità del 11 gennaio il Caffè Florian apre i battenti nel 1720 con il nome di “Alla Venezia Trionfante” e vanta il titolo di “caffè più antico del mondo”. Si distinse subito grazie ai suoi proprietari, il fondatore Floriano Francesconi e soprattutto il nipote Valentino, grande amico di Antonio Canova.
Oggi parlo ancora di caffè e in particolare della tazzina di caffè al bar, perché sono sempre più spesso associati al concetto di inflazione.
L’inflazione è il tema caldo di discussione e di preoccupazione per tutti. I prezzi stanno aumentando, basta guardare le bollette del gas e della luce o fare la spesa al supermercato per accorgersene.
Anche l’inflazione “misurata in Colazione al Bar” è utile per capire il momento che viviamo.
Il cornetto e il suo compare cappuccino sono da sempre i pilastri della colazione da bar all’italiana. Nel 2021 in Italia cornetto e cappuccino si possono acquistare al prezzo medio di circa due euro o poco più. Vent’anni prima, il primo gennaio 2002, il giorno in cui abbandonammo la lira per l’euro, avremmo potuto sconvolgere i nostri sensi al banco spendendo solo 1 euro.
Oggi le associazioni dei consumatori hanno stimato che, in base agli attuali trend, la colazione al bar raggiungerà a breve addirittura i 3 euro e 40 (media nazionale per cappuccino + cornetto).
Come mai il prezzo e cappuccino nel corso di vent’anni è praticamente raddoppiato e ora in meno di un anno triplicato? È stato forse un complotto dei baristi che ha fatto cartello per guadagnare di più? Per quanto questa ipotesi sia divertente la ragione è molto più semplicemente: la colpa è stata dell’inflazione ossia in parole povere l’aumento generale dei prezzi di beni e servizi nel corso del tempo. Inflazione uguale prezzi salgono e potere d’acquisto scende.
Un lungo periodo eccezionale è finito. Non più tassi bassi, non più assenza di inflazione. A seguito della grande crisi finanziaria abbiamo avuto un periodo eccezionale. Poi è arrivato il Covid e ha creato uno scossone.
L’inflazione è una realtà con cui bisogna fare i conti. Una tassa sui risparmi “fermi” in conto corrente. Una tassa subdola perché la si paga senza accorgersene.
Pensate a vostro figlio. Se passasse tutto il giorno davanti alla televisione giocando alla playstation e bevendo birra, non gli direste: “studia, impegnati, cresci”? Anche I nostri soldi, per cortesia, li vogliamo investiti.
Di sicuro l’offerta di soluzioni finanziarie non manca. In virtù dei 36 accordi distributivi sottoscritti da Allianz Bank con altrettanti big della finanza mondiali, io ad esempio posso suggerire oltre 3.000 soluzioni d’investimento su misura.
Se cerchi una buona risposta, poni una buona domanda.
Confucio.