Come al solito Leonardo da Vinci ci aveva visto giusto. In un suo disegno del 1490 contenuto nel Codice Atlantico si trova una “macchina” con due ruote, un’asse di legno che le tiene assieme, un manubrio e una specie di catena che collega i pedali alla ruota posteriore.
L’invenzione di una bicicletta in grado di essere utilizzata arriverà nel giugno del 1817 grazie al barone tedesco Karl von Drais .
Oggi a più di 200 anni l’Olanda è diventato il principale esempio mondiale di Nazione ciclistica: vanta più biciclette che abitanti. Il primo ministro olandese va al lavoro in bicicletta più spesso che in auto.
Negli anni ’70 le strade olandesi erano, come in tutti gli altri Paesi europei, intasate dal traffico di auto. Strade medievali, strette e trafficate contarono nel 1971 oltre 3.000 morti stradali. Più di 500 vittime erano bambini e questo portò alla nascita di un movimento di protesta chiamato “Fermate l’omicidio dei bambini”. La reazione dell’opinione pubblica e la crisi petrolifera del 1973 convinsero il governo olandese a investire risorse pubbliche per creare città incentrare sulle biciclette.
Oggi le biciclette sono 23 milioni, le piste ciclabili sono lunghe 35.000 km contro i 140.000 della rete stradale. Laddove le strade sono percorse contemporaneamente da auto e da bici, si trovano cartelli che dicono: “le auto sono ospiti”. Nelle aree urbane le biciclette hanno la precedenza. I treni hanno una carrozza speciale per le biciclette o spazio per le bici all’interno delle carrozze.
La cosa più importante è la pianificazione di tutto questo. L’Olanda ha lavorato anni sulla progettazione delle strade, per consentire ad auto e biciclette di convivere, limitando al minimo gli incidenti. Nulla a che vedere con le nostre fastidiose e pericolose piste ciclabili, che sovente rubano solo spazio alla strada.
In un mondo che si sta orientando verso l’auto elettrica, altri Paesi oltre all’Olanda stanno dimostrando che le biciclette possono essere adottate rapidamente. Ad esempio la città di Siviglia, in Spagna, stà imitando le tecniche olandesi già dal 2006 con sorprendenti risultati.
Queste Nazioni o Città “ciclistiche” ci fanno capire che l’obiettivo della decarbonizzazione, ovvero l’azzeramento delle emissioni nette di carbonio, non avverrà solamente con l’adozione dei veicoli elettrici, ma avrà un impatto anche su altri cambiamenti nel trasporto delle persone. Ci sono quindi diverse aree che beneficeranno degli stimoli della decarbonizzazione.
In conclusione, visto che esistono modi diversi di investire in questo trend strategico e diverse opportunità, il mio consiglio è ancora una volta quello di diversificare.
“Non esiste una strada verso la felicità. La felicità è la strada.”
Confucio.