Domande scomode 3: Chi incasserà l’eredità del cugino Mario?

Quanti anni pensi ancora di vivere?

Hai riflettuto sulle conseguenze che avrebbe la tua morte improvvisa sulle persone che resteranno dopo di te?

Se tu potessi scegliere, a chi lasceresti il tuo patrimonio?

Anche questa volta c’è già molto su cui riflettere e voglio farlo prendendo spunto da una mia recente esperienza.

Carlo: “Il mese scorso è morto Mario, il cugino di mamma. Da quando è entrato in casa di riposo io non ho più sue notizie, ma di sicuro non può avere modificato il testamento. Sai erano molto legati e lui l’ha indicata come unica erede di tutto il suo patrimonio. Visto che mamma da qualche anno non c’è più, sono tutti soldi che arriveranno a me.”

Carlo non ha perfetta conoscenza dell’istituto della “rappresentazione” cui all’art.468 del codice civile. La legge prevede che, se chiamati all’eredità sono un figlio o un fratello, e se questi sono già premorti, vengono chiamati i loro discendenti.

Anche se figlio della persona designata erede nel testamento, a Carlo non spetta nulla. Sua mamma infatti non è ne sorella, ne figlia, ma solo cugina.

E l’eredità a chi andrà? A favore del parente più prossimo, probabilmente un altro cugino.

La pianificazione successoria è importante e gli strumenti sono numerosi, tuttavia – come fa un medico che prima di consigliare la cura guarda con attenzione il quadro clinico, anche qui è opportuno partire da una valutazione complessiva.

Oggi abbiamo parlato di Testamento. Il più semplice degli strumenti di pianificazione successoria.

Con questo strumento posso davvero fare la differenza. Anche se divido in parti uguali, scelgo la qualità, ossia scelgo cosa dare e a chi darlo. Ad esempio i miei figli potrebbero essere interessati ad alcuni beni piuttosto che ad altri. Alla casa in montagna piuttosto che a quella al mare. Un mio figlio potrebbe avere più bisogno degli altri. Con il testamento tutelo maggiormente gli eredi che ritengo più bisognosi ed evito conflitti tra loro.

Attenzione però, da un cattivo testamento nascono grandi criticità. Tralasciando le questioni formali, per mia esperienza la cosa fondamentale è rimarcare con forza che il testamento va fatto solo a favore di chi “problemi non ne ha”. Molta attenzione quindi se l’erede ha contratto debiti, se ha sottoscritto fideiussioni, se è in procinto di separarsi, se è un imprenditore o un libero professionista ed infine se è un soggetto “debole”.

Capite perché è importante farsi assistere da professionisti competenti?

Ho ereditato un milione da mia nonna, ma me lo voglio tenere per ricordo!”

Macario

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