PETROLIO

 

44 anni fa negli Stati Uniti venne prodotta una serie televisiva destinata all’immortalità. Una delle prime a essere distribuite in quasi tutti i paesi del mondo. È stata tradotta è doppiata in 67 lingue diverse in più di 90 nazioni, un record per la televisione americana ancora imbattuto.

Ma quale è questa serie televisiva? Il personaggio principale è J.R., la serie è Dallas. Intrighi, sesso e lotte di potere ruotano attorno alla ricchezza legata all’oro nero.

20 aprile 2020. Il prezzo del petrolio è andato sotto zero per la prima volta nella storia (-37,63 dollari al barile). 27 petroliere ancorate al largo della California cariche di milioni di tonnellate di greggio erano senza compratori. Una cosa mai vista e che nessuno avrebbe mai immaginato. L’era del Covid-19 ha demolito anche il mito dell’oro nero.

02 marzo 2022. Le sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina rimescolano le carte. Un barile di Brent sfiora i 140 dollari, vicino al massimo storico di 147,5 dollari raggiunto nel 2008.

Non è un fatto nuovo. E’ già capitato in passato. Nel 1973-1975 la crisi energetica del Medio Oriente ha incrementato le quotazioni del 184%. Nel 1980 le quotazioni quadruplicarono. Triplicarono invece nel 1999-2001 e quadruplicarono tre anni dopo nel 2004-06

Il petroliere americano Jean Paul Getty disse: “Formula per il successo: alzati presto, lavora sodo, trova il petrolio”. Ma quale sarà il futuro del petrolio? I prezzi del gas, del petrolio e delle materie prime continueranno a salire?

Il Fondo monetario internazionale (FMI) afferma che nel medio termine il riferimento più importante per il prezzo del petrolio non è la sua disponibilità bilanciata tra domanda e offerta, ma l’obiettivo dei paesi produttori di poter sostenere con le rendite petrolifere le loro economie. Il Fondo ha stimato questo livello in 50-60 dollari.

La “regola di Hotelling” afferma che il prezzo delle risorse non rinnovabili è tendenzialmente crescente nel tempo, perché, essendo finita la disponibilità nel sottosuolo, la loro quantità si riduce man mano che viene estratta e quindi il prezzo aumenta nel tempo.

Dal momento che la domanda di energia da fonti fossili è prevista ancora in aumento almeno fino al 2040 questo probabilmente è il prezzo che possiamo aspettarci nel medio termine.

L’organismo internazionale quindi si aspetta un forte calo del prezzo del petrolio nel medio termine.

Nel lungo termine invece?

La temperatura globale e il livello del mare sono cresciuti a velocità che non hanno eguali rispettivamente negli ultimi 2000 e 3000 anni. Questa evoluzione negli ultimi anni ha spinto le istituzioni mondiali a sottoscrivere immensi piani di investimenti per la lotta al cambiamento climatico.

I trasporti sono attualmente il maggior contributore alle emissioni ci CO2 e per questa ragione il Parlamento Europeo ha votato a favore del discutibile stop alla vendita di auto a benzina, diesel e GPL a partire dal 2035: per l’approvazione finale sarà però necessario attendere il benestare del Consiglio e della Commissione Europea, a ottobre prossimo.

Non si tratta del prodotto auto in se, ma di un vero e proprio cambio di paradigma che travolge l’intera industria della mobilità. Una rivoluzione epocale.

Che sia il caso di investire sull’idrogeno?

 

Chi conosce tutte le risposte non si è fatto tutte le domande.”

CONFUCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *