Imprese familiari: un grande valore

E’ un oggetto di culto, la borsa più desiderata di tutti i tempi, un’icona amata dalle star. Ha conservato il suo valore nel tempo, meglio di oro ed azioni. Uno degli asset più profittevoli in termini di investimento. Sto parlando della borsa che Hermes creò nel 1984 per Jane Birkin, attrice e cantante inglese.

Ogni borsa Birkin è realizzata esclusivamente a mano ed in Francia da un unico artigiano che impiega dalle 18 alle 48 ore di lavoro. Prodotta in diverse dimensioni, da quella mini fino al formato borsone da viaggio, è realizzata in tanti colori diversi e con pellami diversi. I più pregiati? Coccodrillo, struzzo e pitone.

Fondata da Thierry Hermes a Parigi nel 1837, l’azienda ha stabilito la propria identità attraverso i suoi prodotti. Dopo aver iniziato con accessori per l’equitazione e per le carrozze, oggi il gruppo è, in termini di marchio e potere di prezzo, al vertice del settore dei prodotti di pelletteria di lusso. Il suo principale punto di forza? E’ un’azienda familiare, un’azienda in cui una famiglia è operativamente coinvolta nella gestione.

Cosa hanno in comune Hermes, Lego, Miele, WalMart, Luxottica e Ferrero? Sono tutte “aziende familiari”.

In termini di capitalizzazione di mercato, rappresentano quasi il 20% dell’indice azionario mondiale (MSCI ACWI). In termini di valore del brand, rappresentano il 52% di quelle presenti nella top 100 stilata da Interbrand. Impossibile ignorarle.

La ricerca accademica ha dimostrato che rispetto alle altre tipologie di aziende, godono mediamente dei seguenti vantaggi:

  • offrono un maggior rendimento per gli azionisti;

  • hanno meno debito;

  • hanno una visione di lungo periodo e spendono di più in ricerca e sviluppo;

  • hanno maggior cura dei dipendenti e sono più attente alla soddisfazione del cliente.

E in Italia di aziende a conduzione familiare ce ne sono tantissime. Il 60% delle imprese quotate ha carattere familiare. Storie solide, ed oggi, nel pieno della quarta rivoluzione industriale, continuano ad essere la forza del nostro paese.

Un report della Luiss Business School ha messo in luce che queste aziende sanno resistere alle turbolenze e alle difficoltà, facendo del cambiamento una opportunità. Storie straordinarie e allo stesso tempo comuni.

Tuttavia non tutto fila liscio, bisogna muoversi. Secondo Luiss le aziende familiari italiane sono troppo piccole ed è necessario che compiano lo scatto necessario per crescere su scala internazionale. Le sfide da affrontare sono principalmente tre:

  • crescita dimensionale;

  • digitalizzazione e innovazione;

  • gestione efficace del passaggio di testimone alla generazione futura.

Mai come ora è quindi opportuno stringersi, confrontarsi, aiutarsi, crescere, usare le capacità uniche di noi italiani per combattere i nostri timori e creare un futuro migliore.

Noi risparmiatori possiamo investire nelle imprese familiari, anche piccole cifre, ci sono gli strumenti per farlo e mi vengono in mente i nomi di fondi di investimento azionari specializzati. Perché investire nelle imprese familiari? Spirito imprenditoriale ed innovazione.

Singolarmente siamo una goccia. Insieme un oceano.

Ryunosuke Akutagawa (scrittore e poeta giapponese; 01/03/1892-24/07/1927)

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