Aumentano le bollette? Non è tutto oro…

Non eravamo più abituati, ma adesso è tornata

L’inflazione dell’Area Euro è salita al 5,1% a dicembre 2021, ben oltre le previsioni. Una vera e propria stangata per le famiglie e le imprese italiane.

L’inflazione sta crescendo in tutti paesi industrializzati, sui massimi dal lontano 1982.

L’aumento dei prezzi  non riguarda solo le bollette, ma anche il carrello della spesa (la pasta è cresciuta del +38%), non risparmia gli altri settori di consumo (i prezzi dei mobili Ikea sono saliti del +9%), e colpisce anche le industrie, bloccate per i costi dell’energia.

Il nemico silenzioso

Questa impennata dei prezzi sta impattando nella nostra vita di tutti i giorni, ed anche sui nostri risparmi, in modo particolare su quelli che teniamo sui conti correnti.

L’inflazione, infatti, è il nemico silenzioso che erode senza tregua il capitale, riducendone il valore reale (il suo potere d’acquisto).

Cosa fare dunque oggi per difendere i propri risparmi dall’inflazione?

Una cosa è certa: lasciare i soldi sul conto corrente costa molto, ma molto di più rispetto al passato. Il grafico lo mostra chiaramente. Oggi più che mai è una necessità investire. Ma dove? La risposta è una sola: nei mercati finanziari, nelle soluzioni di investimento che hanno per obiettivo quello di proteggere nel lungo periodo il proprio capitale dagli effetti dell’inflazione.

Attenzione però: non è tutto ORO…

“Un mercante salì su una nave portando con se una cassa colma di monete d’oro. Quando una improvvisa tempesta fece naufragare la nave, il mercante, pur di non separarsi dal suo denaro, si gettò in mare aggrappato alla cassa. Mentre stava affogando, era lui ad avere l’oro o invece era l’oro a possedere lui?” (Peter Bernstein)

L’oro fornì una efficace difesa dall’inflazione negli anni 70, ma non è sempre stato così. Ricordando quel decennio molti clienti mi chiedono se oggi non sia il caso di investire in oro. Come sempre però le cose son più complesse di come appaiono. Non sono stati Napoleone o gli zar a fare la storia, ma l’insieme complesso di molte circostanze diceva Tolstoj.

L’oro, ancora prima che venissero adottate le monete attorno al 700 avanti cristo era già usato come riserva di valore (e ne ho già parlato in una mia curiosità). Ma non è stato sempre così. Tra il 1973 e il 1979 il suo valore crebbe del 35%, ma poi tra il 1980 e il 1984 perse circa il 10% e tra il 1988 e il 1991 perse circa il 5%.

La borsa che Hermes creò per Jane Birkin è invece un oggetto di culto che ha conservato il suo valore nel tempo. Meglio di oro e azioni.

L’unica certezza è che l’oro rimane una efficace difesa quando si tratta di proteggersi da shock improvvisi, quali ad esempio crisi politiche o guerre. Quando viene meno la fiducia nei governi si rafforza la fiducia nel metallo prezioso. E anche questa è una storia vecchia come il mondo. E molti esperti ancora oggi consigliano di detenerne una quota pari al 5% del portafoglio per contrastare i rischi di eventuali crisi inflazionistiche e politiche.

Avere un ombrello con sé quando c’è il sole è sicuramente una seccatura, ma quando improvvisamente arriva un acquazzone averne uno è un grande aiuto.

 

“La gente si aggrappa all’abitudine come uno scoglio, quando invece dovrebbe staccarsi e tuffarsi in mare e vivere”.

Charles Bukowski (poeta e scrittore di origine tedesca; 16/08/1920-09/03/1994)

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