Pablo Picasso (1881-1973). Donna che piange 1937. Londra, Tate Modern Gallery
Per noi oggi “navigare” in internet è semplice come bere un bicchiere d’acqua. Eppure i giovani e i giovanissimi non hanno neanche idea di come fosse il mondo “prima” del WWW (World Wide Web).
Se oggi con un click possiamo entrare in un sito internet, e ce ne sono miliardi, è grazie al software creato nel 1991 da due informatici del CERN di Ginevra, l’inglese Tim Berners Lee e il belga Robert Cailliau.
Il giorno in cui venne messo online il primo sito è il 6 agosto 1991 e si trattava di pagine a cui potevano accedere solo i ricercatori per condividere le loro ricerche.
L’e-commerce (commercio elettronico in italiano) identifica il processo di acquisto/vendita di prodotti e/o servizi tramite web. La sua ascesa ha seguito i passi di internet. La prima vera transazione elettronica è datata 11 agosto 1994, quando un giovane imprenditore statunitense vendette un CD di Sting ad un amico, per circa 12 dollari, pagati con carta di credito.
Con il 2020 il commercio online ha subito una accelerazione. I continui lockdown infatti hanno costretto a casa metà della popolazione mondiale per settimane e mesi. L’e-commerce ha percorso così molta strada arrivando oggi a rappresentare il 20% del commercio mondiale.
Un esempio italiano: Winelivery, la App di consegna a domicilio di bevande a temperatura di consumo, in particolare vino, nata a Milano nel 2016 ha raggiunto i 7,3 milioni di euro di fatturato nel 2020 guadagnandosi il primo posto nella classifica “Leader della crescita” de Il Sole 24 Ore con una crescita di oltre il 300%.
Oggi è il momento di trovare un equilibrio tra acquisti nei negozi fisici e acquisti nei negozi digitali.
Le transazioni fisiche pesano ancora per l’80%, e non sono assolutamente destinate a tramontare, non almeno in tutti i settori. E infatti anche nel 2020, l’anno della pandemia, numerose aziende del settore alimentare sono andate controcorrente e hanno aperto dei negozi fisici col loro marchio.
Qualche esempio?
- Fratelli Carli Spa è arrivata a 18 punti vendita;
- Bauli con Bar Minuto e Illy con Polo del Gusto;
- Alce Nero ha aperto il suo primo negozio proprio a marzo di quest’anno;
- Latteria Soligo vanta oggi 14 spacci;
- Italpizza si avvia ad aprire una rete di punti vendita per far conoscere la pizza surgelata;
- Fattorie Garofalo, azienda casearia campana, ha 11 negozi.
Insomma è una battaglia dura, e l’esito non è affatto scontato. L’ultima novità. Il Metaverso. Non ho le competenze per spiegare di cosa si tratta, ma è recentemente salito alla ribalta da quando Facebook ha cambiato nome in Meta, proprio per segnare la sua nuova identità come azienda che opera in questo “universo virtuale” in cui è possibile giocare, fare sport e anche fare acquisti.
La prima cosa che impariamo da tutto questo è che non dobbiamo fidarci delle previsioni.
Chi tre anni fa avrebbe immaginato la pandemia? Chi avrebbe immaginato il rapido incremento dei servizi tecnologici e del commercio elettronico dovuto al fatto che le persone erano, e ancora oggi sono, isolate in casa?
In tema di investimenti, il mio campo, non fidarsi delle previsioni è molto importante. Se lo facciamo siamo più vulnerabili agli eventi e alle emozioni.
Quando si investe conta il metodo e la disciplina. E scusate se è poco.
Per quanto mi riguarda io non credo ad altro che ai miracoli.
Walt Whitman (Poeta, scrittore e giornalista statunitense; 31/05/1819-26/03/1892)