Il 25 novembre 2020 è una data difficile da dimenticare, è il giorno in cui Diego Armando Maradona ha lasciato un vuoto che non si potrà colmare. Un anno fa la notizia che fece scendere una lacrima dagli occhi di tutti quelli che almeno una volta lo hanno visto giocare.
El Barrilete Cosmico. L’aquilone cosmico. Così lo definì il radiocronista argentino, di origine uruguaiana, Víctor Hugo Morales durante la sua cronaca del gol del secolo di Maradona ai mondiali 1986, al termine della lunga cavalcata del calciatore argentino contro la squadra dell’Inghilterra.
Maradona è un uomo geniale. Trasuda passione, energia, istintività.
Ma perché parlo di calcio? Perché “sprecare” tempo? La risposta merita qualche riga.
Perché anche il calcio è arte, anche Maradona è un artista. E l’arte è ricerca del bello, è ascesa dalla realtà allo spirito. Ci porta al di sopra di quello che vediamo e di quello che sentiamo. Riusciamo a scatenare l’immaginazione e a pensare a qualcosa che ancora non c’è, ma che probabilmente si realizzerà.
G R A Z I E D I E G O
Con molta tristezza quando in questi giorni sui giornali leggo dell’eredità di Maradona, non si parla del suo mito, ma dell’eterna disputa sul patrimonio che ha lasciato agli eredi.
Per questo ancora una volta voglio parlare del tema della pianificazione familiare e patrimoniale.
Di fronte al tema della tutela della propria famiglia e del patrimonio si possono prendere solo due strade: subire o decidere. Gli italiani si preoccupano, ma non si occupano. Lo dicono alcuni dati tratti da articoli de “Il Sole 24 Ore”:
– su 3 ditte, 2 non arrivano alla terza generazione;
– poco più del 10% degli italiani deceduti ha lasciato testamento;
– il 76,7% degli italiani considera fra i rischi più sentiti la salute e gli infortuni, eppure solo il 10,6% degli intervistati ha una polizza malattia e il 20,2% ha una polizza infortuni;
– solo il 5,1% degli italiani protegge la propria casa da eventi catastrofali (terremoti, alluvioni e così via);
– mediamente un italiano, esclusa la polizza auto, spende 300 euro all’anno per polizze che proteggono i beni e il patrimonio, mentre un Olandese ne spende 3.343.
Quanto poi alla tutela del patrimonio dall’azione dei creditori, del fisco, e così via, anche se esistono alcuni efficaci “anticorpi” (Fondo Patrimoniale, Trust, Vincolo di Destinazione, Società Semplice), questi sono poco usati.
Da quando mi occupo di consulenza patrimoniale? Da quando nella mia esperienza ho potuto vedere cosa significa non avere il patrimonio protetto.
“Presumo sempre che un leone sia feroce, per questo non mi sorprendo mai.”
TARZAN