Non cambia mai…

A vent’anni dal crac di Parmalat, il più grosso fallimento per il nostro Paese, il 2023 è stato drammaticamente caratterizzato dal caso EUROVITA, che fortunatamente per i risparmiatori coinvolti si è risolto con il salvataggio della compagnia.

Ma anche a livello internazionale ci sono stati numerosi fallimenti di grandi gruppi.

Il colosso immobiliare cinese Evergrande ha presentato istanza di fallimento a New York in estate, mentre la statunitense Weworking, specializzata in immobili per uffici, e l’austriaca Signa – la più grande società immobiliare privata austriaca- si sono trovate nella medesima situazione a novembre. Il settore bancario è stato invece scosso principalmente da due grandi “terremoti”: Silicon Valley Bank, la banca americana caduta rovinosamente, e Credit Suisse, “saltata” dopo alcuni anni davvero difficili, contraddistinti da bilanci continuamente in perdita.

Ma non sono stati casi isolati.

Meno eco hanno avuto numerose altre vicende che hanno coinvolto piccoli e medi istituti di credito, ne sono un esempio la tedesca N26 fermata a marzo o l’italiana Smart Bank Spa (Nomen omen), con sede a Napoli, commissariata a dicembre.

E il 2024 come è iniziato?

Il 17 gennaio Panetta, governatore della Banca d’Italia, ha suonato per primo la campanella d’allarme. Le cosiddette “banche minori” che in Italia sono numericamente la stragrande maggioranza degli istituti di credito, sono le più fragili perché rispetto alle più grandi hanno maggiore difficoltà a raccogliere denaro dai risparmiatori. Ne sono un esempio le difficoltà di Banca Privata Leasing.

E nelle scorse settimane è arrivata una nuova tegola, la compagnia assicurativa Fwu, i cui prodotti sono stati venduti a piene mani anche nel nostro Paese.

Di fronte a proposte “a capitale garantito” è si importante porre attenzione ai vincoli e alle condizioni, stare attenti a penali, preavvisi e frequenza degli interessi, ma la cosa di cui preoccuparsi, quella più importante di tutte, basilare, è essere certi della solidità della banca a cui si affidano i propri risparmi di una vita.

Capire, scegliere e proteggere sono le basi del successo finanziario.

Nessuno di noi vuole rischiare e cerchiamo la “garanzia del capitale”. Per fare questo non dobbiamo dare per scontato che chi ci promette un certo rendimento sia solvibile. Banale? Mica tanto.

La valutazione della solvibilità non è semplice, perché – come si è visto con il fallimento di Credit Suisse – le notizie sugli scricchiolii dei bilanci arrivano spesso tardi. Per stare tranquilli, comunque, è bene fare qualche test.

1) Diffidare di chi ci offre tassi troppo alti;

2) Verificare il Rating e in particolare il tasso di patrimonializzazione.

Non puoi tornare indietro e cambiare il passato, ma puoi andare avanti e scegliere il tuo futuro.”

Julian T. Ruiz

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