In questi primi quattro mesi dell’anno la quasi totalità degli indici azionari mondiali ha registrato una flessione a causa della guerra e dell’inflazione. Ormai è un fatto conosciuto, le notizie arrivano.
La maledizione dei mercati finanziari sta proprio sul fatto che i prezzi si fanno tutti i giorni, se ne parla tutti i giorni, e questo ci porta a guardare tutti i giorni l’andamento.
La sorpresa questa volta sta nel fatto che i ribassi maggiori hanno interessato non i mercati azionari, bensì i mercati obbligazionari, soprattutto i Titoli di Stato. Anche quelli considerati “beni rifugio” per antonomasia: il Bund tedesco e il Tresury americano. Il peggior anno di sempre. Uno dei più fragorosi tracolli che si ricordino.
Ad esempio il nostro BTP decennale con tasso lordo 0,95% e scadenza giugno 2032 emesso a 100 quota oggi poco più di 85 con una flessione di circa il 15% in pochi mesi. Il risparmiatore che solo tre mesi fa avesse investito 1.000.000 euro nel titolo di stato italiano scadente nel 2032 oggi vedrebbe il valore del suo investimento ridotto a circa 850.000 euro e registrerebbe quindi una perdita di 150.000 euro.
Perdita “temporanea”. Il risparmiatore dell’esempio non avrà una perdita effettiva e quindi recupererà il suo capitale semplicemente aspettando la data di scadenza del titolo da lui sottoscritto (2032) e incasserà nel frattempo una cedola lorda pari allo 0,95%.
Il risparmiatore che invece investisse oggi, proprio grazie alla discesa vertiginosa del prezzo (85), conseguirebbe un rendimento a scadenza del 2,56%, quasi il triplo! Per lui questa diminuzione di valore potrebbe essere una opportunità, purché rispetti l’orizzonte temporale.
Naturalmente anche i fondi obbligazionari hanno registrato una flessione del loro valore, poiché investono nello stesso settore. Ne è un esempio il fondo Pimco Gis Income, il principale fondo obbligazionario globale presente in Europa, che gestisce circa 62 miliardi di dollari affidatigli negli anni sia da investitori retail che istituzionali. Il fondo ha registrato un rendimento negativo dal 2 al 6% circa (a seconda della classe d’investimento) da inizio anno.
Al di là della performance migliore ottenuta in questi mesi, Pimco Income, come tutti i fondi d’investimento, offre notevoli vantaggi.
Primo su tutti l’ampia diversificazione:
-
investe in quasi 5.200 titoli obbligazionari;
-
appartenenti a11 categorie obbligazionarie differenti (statali, societarie, di paesi sviluppati, di paesi emergenti, …),
-
di diversa qualità creditizia (il 42% del portafoglio è investito infatti in obbligazioni “super-solide” con rating AAA, il 4% in AA, …).
Inoltre, a differenza del “nostro” BTP che scade nel 2032 fra dieci anni, Pimco Gis Income non ha una scadenza “vera e propria”; infatti le 5.200 obbligazioni detenute oggi, hanno una “scadenza media ponderata” pari a circa tre anni.
Il confronto fra un’obbligazione e un fondo d’investimento obbligazionario non è mai corretto, è come paragonare le mele con le pere, tuttavia a mio parere è utile per far capire meglio i grandi vantaggi del secondo rispetto alla prima. Il fondo comune di investimento è lo strumento principe per ottenere un ampia diversificazione sui mercati.
Per valutare un investimento finanziario è comunque necessario confrontarsi sempre con un consulente finanziario competente.
Una nota prima di chiudere: con questa impennata dei tassi, allo Stato Italiano farsi prestare denaro costerà molto più caro. E la Banca Centrale Europea difatti ha già preparato lo “scudo anti spread”, usato l’ultima volta nel 2018, per intervenire in caso di bisogno a sostegno dei Paesi membri più deboli, nell’ordine: Grecia, Italia, Spagna.
Non credere solo a ciò che vedi: il sale sembra zucchero, ma i sapori sono opposti.
Harold W. Finch
|