12 settembre 1683. Dopo due mesi di duro assedio, posto dall’esercito ottomano alla città di Vienna, l’esercito turco viene respinto.
Si dice che nel bottino abbandonato dai giannizzeri in rotta siano stati trovati molti sacchi di caffè verde, ancora in chicchi, di cui nessuno sapeva cosa fare, finché qualcuno ha capito che bisognava tostarlo ed ha aperto il primo dei grandi caffè viennesi. La leggenda dice anche che il cornetto, che in franco si chiama croissant, sia stato inventato sempre all’assedio di Vienna, ispirandosi alle mezzelune degli assalitori turchi.
Da buon veneto ricordo ai lettori che nel 1720 in Piazza San Marco apriva i battenti il celebre Caffè Florian, che oggi vanta il titolo di “caffè più antico del mondo”.
Il caffè è la seconda bevanda più consumata al mondo dopo il tè. In testa alla classifica del consumo complessivo ci sono gli Stati Uniti; il record di consumo pro capite a sorpresa va alla Finlandia; nel nostro Paese è la bevanda più diffusa e da sempre simbolo nazionale: il 95% degli italiani dai 18 ai 65 anni lo beve almeno saltuariamente.
Pare che le prime piante siano state trovate i intorno al 1300 a Caffa – da cui il nome – in Etiopia. Un pastore si accorge che le sue capre, dopo essersi abbuffate di alcune bacche selvatiche, rimangono sveglie e pimpanti per tutta la notte. Ne discute con un monaco, e questi da quelle bacche ricava un decotto, l’antesignano del nostro caffè.
Da quelle terre gli etiopi portarono il caffè nello Yemen. La città yemenita di Mokka diviene principale centro di commercio e il caffè arriva nel XV secolo fino alla Mecca e a Medina (Arabia) dove aprono i primi luoghi di degustazione. A Istanbul nel 1554 apre la prima caffetteria.
Negli ultimi tempi il caffè è stato paragonato ai microchip: raro e costoso. Il suo prezzo è quasi raddoppiato da inizio anno principalmente per le seguenti ragioni:
- il Brasile, primo produttore mondiale di caffè, ha registrato un calo produttivo del 25% circa a seguito di problemi climatici (siccità e gelate);
- in Colombia, secondo produttore mondiale di arabica (la varietà più pregiata), la riduzione del raccolto è stata del 20%;
- in Etiopia è riesplosa la guerra civile;
- il costo dei noli marittimi, quindi del trasporto, è salito a dismisura;
- il covid ha determinato una carenza di lavoratori anche in questo settore.
Il vertiginoso rialzo del prezzo del caffè, che sta impattando negativamente sul prezzo della “tazzina” al bar, ha interessato tutte le materie prime agricole e non. Gli esperti sono divisi fra sostenitori di un’inflazione “passeggera” e sostenitori di un’inflazione “permanente“. Ovviamente le due situazioni condizionerebbero diversamente l’andamento prossimo dei mercati finanziari, che in questo momento sono molto sensibili anche alle prossime mosse delle principali banche centrali mondiali, alle tensioni Usa-Cina e alla situazione contagi.
A fronte delle tante temporanee incertezze, noi investitori dobbiamo focalizzarci sulle uniche nostre certezze: pazienza e perseveranza. E’ infatti dimostrato che negli investimenti “vince” chi sa gestire le emozioni e mantiene lo sguardo agli obiettivi di lungo termine.
Come ha detto il professor Ruggero Bertelli, che cito spesso nelle mie “Curiosità”: “Quando i mercati salgono sono sereno, quando scendono sono felice”.
Letta in un caffè di Roma: “Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio”
Oscar (Fingal O’Flahertie Wills) Wilde (16/10/1854-30/11/1900; scrittore, aforista, poeta, drammaturgo, giornalista e saggista irlandese)