Il momento della verità

 

Nel 1980, il National Gallery di Londra acquista per 5,4 milioni di dollari un grande capolavoro di Pieter Paul Rubens. Un grande dipinto di Sansone e Dalila realizzato tra il 1609 e il 1610. All’epoca fu la terza opera d’arte più costosa mai venduta.

Oggi, quel dipinto, fiore all’occhiello del museo inglese, potrebbe essere un falso. A dichiararlo, una Intelligenza Artificiale, al termine di una lunga serie di test che ha paragonato il dipinto ad altri 148 dipinti dello stesso artista. E alla fine il risultato è inequivocabile: 91% di probabilità che il dipinto sia falso.

Ma si sapeva, prima o poi sarebbe successo, lo scontro tra storici dell’arte (uomini) e intelligenze artificiali (macchine) è iniziato.

A supportare l’Intelligenza Artificiale è stata una “rete neurale convoluzionale” che ha analizzato ogni singola pennellata e ogni singolo aspetto tipico dello stile di Rubens. Una struttura tecnologica simile a quella che è stata già usata ad esempio per il restauro di un dipinto di Rembrandt: Ronda di Notte. In quel occasione una “rete generativa avversa” ha elaborato una enorme mole di dati per ripristinare, secondo il “vero” stile di Rembrandt, le parti mancanti della grande opera conservata ad Amsterdam al Rijksmuseum.

Come ho più volte scritto, l’intelligenza artificiale, ossia quella parte dell’informatica che mette in condizione le macchine di riprodurre comportamenti e qualità tipicamente umane, è un grande motore di innovazione che modificherà il nostro modo di vivere e lavorare.

Troppo assurdo? Forse no. Con molte di queste moderne tecnologie ci conviviamo già da anni, senza spesso rendercene conto.

L’Intelligenza Artificiale non è più il nostro futuro, ma è parte della nostra vita. Sta a noi quindi viverla come una risorsa e non più come una minaccia, facendo in modo che i benefici superino i potenziali rischi.

Negli ultimi anni tale settore ha attirato ingenti capitali, e questo ha contribuito a generare performance eccezionali concentrate sui pochi specifici strumenti finanziari acquistabili dagli investitori.

Fra questi segnalo nuovamente il fondo d’investimento Allianz Global Artificial Intelligence. Nato il 31 marzo 2017, registra una performance fino ad oggi del +185%, questo grazie all’ottima gestione attiva, cioè all’ottima scelta dei titoli operata dal team di gestori.

 

“Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono un riparo, altri costruiscono un mulino a vento.”

Proverbio cinese

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